L'amore per i propri genitori è una cosa complessa su cui è doverosa la cautela nei giudizi, ed io non me la sento di giudicare con severità Stefania Craxi per il suo atteggiamento così esasperato. Credo che sia una persona la cui morte del padre ha provocato in lei una ferita indelebile. A mio modesto parere la causa del suo shock emotivo è dovuto più alla morte in sè di questa figura mitica che era suo padre, che non alle cause del suo esilio e della sua morte lontano dal suolo in cui aveva vissuto con la sua famiglia. Però è vero anche che nella vita si deve trovare il coraggio di guardare in faccia la realtà, ed è un dato incontrovertibile che Bettino Craxi col suo ampio potere favorì, assecondò e garantì una vita lunga e facile ad un sistema fatto di corruzione a tutti i livelli. Il fratello di Stefania, Bobo, è certamente più consapevole dei pregi, dei limiti e dei demeriti di suo padre. Craxi portò l'inflazione al 12,5%? Senza dubbio, ma questo non giustifica la connivenza con un sistema corrotto attraverso il quale accumulò, fra le altre cose, ingenti ricchezze (quando fu resa pubblica la vicenda di Tangentopoli ricordo che vennero fuori le notizie sui suoi svariati conti all'estero).
E' vero che non fu l'unico responsabile, ma era il Presidente del Consiglio e come rappresentante degli Italiani rispondeva in prima persona della classe politica di cui era il capo ed in quanto tale doveva rendere conto del suo operato ai giudici ed agli italiani tutti. Ha scelto AUTONOMAMENTE l'esilio e si è sottratto alla giustizia. Chi è rimasto in Italia ha affrontato le leggi ed ha scontato la pena, e non serve accusare la giustizia di allora di faziosità perchè, quand'anche ci fosse stato un certo accanimento nei confronti di alcuni esponenti politici, tutti furono giudicati. Emersero chiaramente le responsabilità dirette di quella che era stata la classe politica dirigente, con il coinvolgimento in prima persona di parecchi esponenti del P.S.I. e della DC e dei partiti minori che facevano parte del Governo, ma furono indagati anche tutti gli altri partiti. Emerse chiaramente, nonostante Craxi avesse tentato di generalizzare certe pratiche a tutta la compagine politica italiana, il coinvolgimento minore e precisamente limitato a singoli casi individuali, di partiti come l'allora P.C.I. e l'M.S.I. Primo Greganti, esponente del P.C.I., è stato forse l'unico vero caso di corruzione nell'ambito della sinistra (peraltro limitato alla responsabilità individuale del suddetto esponente) ed ha scontato la sua pena in carcere, riconoscendo le proprie colpe fino al rifiuto dell'indulto. Non dico che sia un virtuoso, ma la cosa avrà un significato, no?
A titolo di cronaca, inoltre, tutti adesso parlano di sistema corrotto delle COOP rosse e tentano di gettare ombre su quella realtà riferendosi alla vicenda di Tangentopoli, ma si tratta di una montatura creata ad arte dal centro-destra, un dubbio instillato a dovere nella mente degli italiani ma da cui niente di illegale è mai emerso.
Concludo (scusate gli excursus e la prolissità) dicendo che non ha senso cercare di ribaltare la storia. Craxi è stato una figura significativa nella storia politica italiana. Credo fosse anche una persona molto acuta e di conseguenza un grande statista, però ha eletto la corruzione allo status di sistema, ne ha favorito le pratiche macchiando la fedina penale propria e del Governo che rappresentava. Ha scelto da sè il corso della sua rimanente vita e nessuno potrà realmente riscattarne la memoria, neppure sua figlia.