Che dire? ai pidiellini e leghisti la parola: siete orgogliosi dei vostri partiti?
Un altro moralizzatore di Marco Bracconi
Aldo Brancher, 67 anni, uomo prima di Publitalia, poi di Forza Italia, è diventato ministro. Lo si dava per quasi certo ministro dello Sviluppo, alla fine il Cavaliere ha deciso di affidargli un dicastero nuovo di zecca, quello del Federalismo.
Uno sguardo alla biografia di Brancher ci ricorda che l’uomo è stato tre mesi in carcere ai tempi di Mani Pulite, e poi condannato in primo e secondo grado per falso in bilancio e finanziamento illecito ai partiti. La grazia arriva dalla Cassazione, ma solo in virtù della prescrizione del secondo reato e della depenalizzazione del primo (voluta dal primo governo Berlusconi).
In un lampo, tornano in mente le dimissioni di Claudio Scajola. Per un moralmente disinvolto che se ne va un altrettanto moralmente disinvolto che arriva.
Vista tanta new entry, tanto valeva che Scajola restasse al suo posto.
(P.S. La nomina è una palese rassicurazione alla Lega, che tutti i giorni sbraita sulla semplificazione e sui costi della politica e poi incassa senza batter ciglio la creazione ex novo dell’ennesima poltrona. Ora sono quattro i ministri competenti sulla Riforma federale. Che dice il ministro Calderoli?)