Ascoltate "rossi", fini è finito. Sia politicamente che come uomo, la sua parola non vale niente, non ha credenziali o voti. Per tutta la destra italiana è un traditore, per la sinistra era solo il personaggio del momento da sfruttare per abbattere il nemico pubblico Berlusconi.
Fa schifo a voi, e va schifo a noi.
Fini, dopo mesi e mesi di continuo stillicidio e di opposizione a Berlusconi nonché al programma votato dagli elettori decide, dopo probabile immersione che gli causa embolia, di premere perché agli immigrati venga concessa la cittadinianza in soli 5 anni (quando in Europa tutti alzano questa soglia) e pure il voto amministrativo (in palese contrasto con la costituzione che recita "gli elettori sono tutti i cittadini italiani").
Dopodiché Fini, come una furia, si scaglia contro Berlusconi costituendo dapprima una corrente, poi un partito, poi presentandosi come suo leader indiscusso. Il tutto ovviamente mentre presiede la camera con i voti di Berlusconi (ricorda tanto Guzzanti che se ne va a spasso per gli schieramenti del parlamento con i nostri voti) e non è ancora cacciato dal PDL.
In terzo luogo Fini si lamenta parlando di "tradimento" (senti da dove viene al predica!) perché Berlusconi agisce come capo del governo, ovvero determinando la rotta da seguire. Da spiegare a Fini che è stato Berlusconi e non lui, eletto come tale, e che quindi al Cavaliere è delegata la scelta di come operare.
Quarto: Fini promette il Fini-mondo, inciucia col PD con cui stringe accordi vari pur di buttare dalla torre Berlusconi. Anzi, gli manda a dire tramite ******** (ovvio che mandi qualcuno avanti, visto il personaggio) che andrebbe bene qualunque governo tranne uno presieduto da Silvio.
Quinto: Berlusconi tiene duro e sfida Fini in parlamento. A questo punto Fini si caga addosso (scusate l'eufemismo) e si trova in mezzo al guado; non può stare con la sinistra perché quelli lo sbranerebbero una volta ottenuto il suo scopo. Non può tornare indietro perché non vuol fare la figura del cretino. Non può stare con Casini, classico caso politico di opportunismo elevato all'ennesima potenza, democristianaccio di primo pelo e noto voltagabbana parlamentare. Risultato: Fini si trova isolato e spiazzato.
Atto finale: Fini si vede in panne, il motore tossisce, si rende conto di crollare. Cerca una strada che gli salvi almeno la faccia. Proposta: Silvio nuovamente alla Presidenza del Consiglio entro 72 ore se si dimette (il suo portavoce è sempre ******** perché lui è una persona coraggiosa e non le manda a dire...). Il dietrofront non piace al popolo finiota che inizia a dare del traditore a Gianfranco ed a rinsavire, capendo l'errore di aver appoggiato chi ha venduto Berlusconi per trenta illusori denari. Dai commenti si vede tutta la rabbia del suo elettorato (e della solita sinistra che immancabilmente punta sul cavallo perdente).