Andrea
2013-01-10 16:59:44 UTC
2) Pur tra alti e bassi, è uscito sostanzialmente indenne dagli attacchi di Giulia Innocenzi e Luisella Costamagna, sia per merito suo che per demerito delle suddette signore, che cercandolo di attaccare sotto tutti i punti sensibili (giustizia, promesse non mantenute, ecc.) alla fine si perdono nella banalità e sprecano ottime occasioni una dopo l'altra.
3) Il punto più importante: l'operazione "Provocazione".
Ovvero provocare il conduttore e farlo ''sbottare'', per metterne in evidenzia la faziosità e metterlo in difficoltà. Il Berlusca è un Maestro in questo, ma Maestro con la M maiuscola per davvero, anni di esperienza alle spalle.
Dopo il secondo monologo di Marco Travaglio, dà il via a un inedito e paradossale (e per questo divertente) gioco delle parti: si inverte con la sua nemesi-Travaglio, che fa sloggiare dalla sua scrivania e fa accomodare al posto che aveva fino allora occupato lui, e si insedia nello scranno del giornalista. Dopo aver risposto alle accuse di Travaglio, fa lui stesso il Travaglio: incomincia a leggere una letterina che fin da subito, con sincerità, afferma di non aver scritto lui e di averla letta per la prima e unica volta in macchina mentre raggiungeva la trasmissione: è la letterina a Travaglio. Questa è forse l'apice della sua strategia in questa serata. Dopo aver precisato che Travaglio dopo la laurea (maliziosamente precisato " a 32 anni", quasi per ricordare il vice della Fornero, Michelle Martone, che aveva detto che chi si laurea dopo 28 anni è uno sfigato) aveva trovato lavoro ("grazie ad una lettera di raccomandazione"!) nel giornale di cui era editore, si dilunga nella lunghissima serie di condanne per diffamazione rimediate da Travaglio, si parla di condanne ad oltre 8 mesi e decine e decine di migliaia di euro di risarcimento. Il lungo, estenuante, interminabile elenco fa ben presto imbestialire Santoro, che inizia a sbraitare in un fare giornalistico che ben poco ha della compostezza anglosassone. Berlusconi reagisce, urla anche lui a Santoro ("Travaglio è un diffamatore esperto e abituale, ha 10 condanne, Sallusti è stato condannato una sola volta per un articolo che non ha neanche scritto lui"), i due si avvicinano petto contro petto, sembrano quasi venire alla mani, poi Berlusconi riprende a scherzare e sorride maliziosamente a Santoro, questi però si rifiuta di dargli la mano e gli intima di smettere di leggere la lettera. L'operazione è riuscita in pieno, Santoro c'è cascato. Berlusconi è fatto tornare al suo posto, ma prima di sedersi nuovamente sulla sedia fino ad allora occupata da Travaglio, la spolvera e la pulisce con un fazzoletto.